Piano di Miglioramento
Il Sistema Nazionale di Valutazione ha come priorità strategica «il miglioramento della qualità dell’Offerta Formativa e degli apprendimenti» finalizzato a:
- ridurre la dispersione scolastica
- ridurre le differenze geografiche nell’apprendimento
- rafforzare le competenze di base
- valorizzare gli esiti a distanza (nell’Università e nel lavoro)
All’interno del Sistema Nazionale di Valutazione, il miglioramento si configura, dunque, come un percorso mirato all’individuazione di una linea strategica, di un processo di problem solving e di pianificazione che le scuole mettono in atto sulla base di priorità e traguardi individuati all’interno del RAV. Con la chiusura e la pubblicazione del RAV si apre, infatti, la fase di formulazione e attuazione del Piano di Miglioramento, nell’ottica della realizzazione di un processo di miglioramento continuo dell’Istituzione Scolastica, nella quale sono impegnate, a partire dall’inizio dell’anno scolastico 2015/16, tutte le scuole statali e paritarie.
Il Piano di Miglioramento prevede interventi che si collocano su due livelli: quello delle pratiche educative e didattiche e quello delle pratiche gestionali ed organizzative, per agire in maniera efficace sulla complessità del sistema scuola.
Il modello prevede 4 Sezioni:
Sezione 1 – Scegliere gli obiettivi di processo più utili alla luce delle priorità individuate nella sezione 5 del RAV.
Sezione 2 – Decidere le azioni più opportune per raggiungere gli obiettivi scelti.
Sezione 3 – Pianificare gli obiettivi di processo individuati.
Sezione 4 – Valutare, condividere e diffondere i risultati alla luce del lavoro svolto dal Nucleo di Valutazione.
Il PdM presenta un legame intrinseco diretto con il Piano Triennale dell’Offerta Formativa. Ebbene, il PTOF, che rappresenta il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia, viene per espresso dettato legislativo integrato (Art. 3 dpr 275/1999 novellato dal comma 14 dell’art. 1 L. 107/2015) con il Piano di Miglioramento dell’Istituzione Scolastica, previsto dal D.P.R. 28 marzo 2013, n. 80. Si chiede, in effetti, alle Scuole di indicare nel PTOF le priorità, i traguardi di lungo periodo e gli obiettivi di processo già individuati all’interno del Rapporto di Autovalutazione o, nel caso degli obiettivi di processo, quelli identificati a seguito della riflessione effettuata dalla Scuola per la compilazione Piano di Miglioramento, nell’intento di evidenziare e chiarire le azioni che sottintendono al raggiungimento delle mete previste e nell’ottica secondo cui al miglioramento si pervenga monitorando e valutando in continuità performances ed esiti generati.
Le Scuole, sono chiamate a convogliare nella propria espressa capacità di progettare strategicamente le azioni del triennio un significativo sforzo di coerenza interna non solo tra gli strumenti che il Sistema Nazionale di Valutazione prima e la legge 107/2015 poi hanno fornito con il Rapporto di Autovalutazione, l’Atto di Indirizzo del Dirigente Scolastico, il Piano di Miglioramento ed il Piano triennale dell’Offerta Formativa, ma anche tra le istanze dei diversi attori: Dirigente Scolastico, Collegio, stakeholders.
A tenere unito il tutto provvede l’obiettivo comune dell’intero sistema, quello per cui le scelte assunte dalle singole Scuole in nome di una rinnovata autonomia prevedono valutazioni e premialità, richiedendo l’assunzione concreta e diretta di responsabilità diffuse tipiche di un approccio basato sull’apprendimento organizzativo: il miglioramento continuo del servizio di istruzione.
L’Offerta Formativa, pertanto, favorisce l’affermazione di una coerenza che trova fondamento in un’analisi reale dello stato dell’arte di ciascuna realtà scolastica per costruire insieme, attraverso un dedicato e dettagliato PdM, il possibile modello di crescita e perfezionamento con l’obiettivo di stimolare la riflessione, operando scelte autonome e rispondenti alle specificità di cui è espressione.